19 Gennaio 2018

eCommerce 2017: un anno di grandi cambiamenti

Se ti senti stordito da tutti questi sconti, offerte e giornate come il Black Friday, Cyber Monday o la corsa ai regali di Natale, sappi che non sei solo. Questo periodo di feste e corsa ai regali ha decisamente segnato un punto di non ritorno per quanto riguarda il business dell’eCommerce nel nostro paese. Nello specifico questi risultati sono stati evidenziati dall’aumento di domanda di prodotti tecnologici che si è verificata in particolar modo durante il Black Friday. Questo settore ha infatti registrato un aumento delle vendite del 39% rispetto al 2016. Se si considera poi solamente il canale ecommerce, questa percentuale sale al 46%.

Significativi sono i dati dichiarati da Amazon Italia per la giornata del Black Friday. Il colosso di Jeff Bezos ha potuto contare ben 15,000 offerte e in sole 24 ore ha venduto nel nostro paese due milioni di prodotti. A livello mondiale, Amazon ha dichiarato che gli ordini effettuati tramite l’app sono aumentati di oltre il 50% e che il recente Cyber Monday è stato molto significativo in termini di importo dell’ordine. Secondo gli Osservatori del Politecnico di Milano, l’e-commerce in Italia ha raggiunto un fatturato di € 23,6 miliardi quest’anno , di cui 12,2 per prodotti e € 11,4 miliardi per servizi.
Questo aumento continuo, rispetto al 2016, ha raggiunto la cifra del 17%. Il motivo di questo sviluppo deve essere visto in queste numerose promozioni e offerte che il mercato online continua a condividere. Il turismo, con un +7%, è sempre stato al top quando si tratta di acquistare online. Ma per la prima volta nel 2017, i prodotti superano i servizi, con richieste tecnologiche in aumento fino al 28% in più rispetto al 2016. Gli analisti del Politecnico di Milano puntano anche i riflettori sull’aumento dell’utilizzo delle app per effettuare acquisti. In particolare, le vendite e gli acquisti da smartphone sono cresciuti del 65% rispetto allo scorso anno, con un fatturato di 5,8 miliardi di euro.

Non è tutto, dobbiamo anche considerare i risultati di Coldiretti secondo i quali il 35% degli acquisti natalizi sono stati effettuati online . Nonostante questi risultati, non possiamo essere paragonati di certo alla Gran Bretagna o alla Germania dove, nello stesso periodo, l’eCommerce ha raggiunto rispettivamente il 51% e il 48%.

Non è la fine per i negozi fisici

In questo ambiente in cui il mondo online e quello reale stanno cercando di convivere, la situazione non risulta facile per quei gestori di negozi che sono ancora scettici riguardo alle potenzialità che il web può offrire oggi e nel prossimo futuro. Come diretta conseguenza di questo comportamento, vediamo i commercianti che lottano per stare al passo con l’innovazione.
Un esempio critico è la recente dichiarazione di bancarotta di Toys-R-Us, il più grande rivenditore di giocattoli americano. Toys-R-Us avrebbe infatti dovuto pagare un debito di 400 milioni di dollari. Ancora una volta, la ragione di questa situazione vede protagonista Amazon, che ha completamente superato qualsiasi aspettativa.
Siamo infatti lontano da ciò che alcuni chiamavano “apocalisse del dettaglio”.
Di fatto, c’è una parziale inversione di tendenza, in cui anche chi lavora principalmente online mira ad aprire negozi fisici, mentre chi parte da un vero negozio sembra avere anche maggiori possibilità di ottenere buoni risultati con un approccio serio all’ecommere. In questo contesto, anche Amazon, Apple e Google investono cifre significative per costruire i loro negozi in tutto il mondo e le grandi marche di moda rinnovano le loro boutique per vendere e fare marketing su tutti i canali che la tecnologia può offrire. Un approccio che parte dalla standardizzazione dei prezzi tra i prodotti venduti online e quelli presenti nei negozi fisici, da una logica basata sulla gestione dei dati ai clienti del profilo e una maggiore attenzione sull’App .

Quello che sta accadendo, in realtà, è il contrasto tra i diversi modi di gestire i rapporti con i clienti secondo una logica tradizionale o innovativa, piuttosto che tra negozio online e negozio fisico. Gli utenti, in particolare i millennial, sono affamati di metodi originali e più accattivanti per scegliere prodotti, metodi di pagamento e allo stesso tempo vivere diversamente gli spazi in cui effettuano acquisti .

L’anno dell’assistenza virtuale

Secondo gli analisti, il 2018 vedrà questo approccio consolidato, così come il predominio dello smartphone come strumento principale per effettuare acquisti online. La semplicità della consultazione e del pagamento rende il vecchio computer sempre meno apprezzato per lo shopping. In particolare, gli assistenti digitali diventeranno più pervasivi. Nonostante il fatto che anche nei paesi anglosassoni ci sia ancora un buon 50% di scettici che si rifiutano di usarli, le nuove generazioni li preferiscono come interlocutori rispetto all’interazione umana. Una tendenza che dovrebbe esplodere a livello mondiale proprio dal 2018 e secondo una ricerca Ovum gli assistenti virtuali saranno oltre 7,5 miliardi nel 2021. Una crescita impressionante, anche se, in Italia, questo percorso sarà probabilmente meno pronunciato.

Più bot di persone

Chi ha il controllo su questa fluttuazione dei prezzi online? Non è sempre facile capire come funziona questo sistema, perché ci sono piccoli aumenti di prezzo sui prodotti che abbiamo appena inserito nel carrello. Oppure quegli sconti improvvisi , in periodi speciali dell’anno o prossimi a eventi specifici, che vedono un allineamento dei prezzi tra diversi e-commerce.
I robot stanno ora tirando i fili delle marionette, analizzando la domanda, spiando la concorrenza e valutando i nostri parametri di navigazione per decidere quando e come stimolare l’interesse dei potenziali acquirenti.
È il bot stesso che è in grado di scambiare, comprare e vendere beni in base alla convenienza dei prezzi. Algoritmi capaci di influenzare pesantemente il mercato.
La battaglia tra questi software, che hanno invaso a lungo la rete, sarà giocata anche nel nuovo anno.

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